il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartholomaios I, 4 luglio 2001
Primato. «Noi ortodossi non riconosciamo alcun ”primato di potere”, ma soltanto un primato di onore ”inter pares”, al quale attribuiamo anche alcune competenze principalmente di carattere procedurale
Primato. «Noi ortodossi non riconosciamo alcun ”primato di potere”, ma soltanto un primato di onore ”inter pares”, al quale attribuiamo anche alcune competenze principalmente di carattere procedurale. Non è possibile che questo primato di ”servizio” sia riconosciuto al Papa, se non viene prima l’unità delle Chiese nella fede della Chiesa indivisa. Quindi il primato, così come è stato formulato in Occidente, costituisce uno dei punti di disaccordo, ma questo non vuol dire che se sarà riscontrata una percezione comunemente condivisa riguardo ad esso, ne conseguirà l’unione delle Chiese. [...] Uno dei punti che ci dividono è anche la questione dell’uniatismo, che [...] è valutata meno importante di quella del primato. [...] Se la Chiesa romano-cattolica vuole la sua unione con quella ortodossa, deve porsi la domanda su quale sia alla fine la necessità dell’uniatismo, e darsi una risposta. lecito che tra due Chiese che condividono la stessa fede una mantenga un proprio gregge separato all’interno dei confini territoriali dell’altra? Sicuramente no. Di conseguenza l’uniatismo denota una attitudine alla ”subordinazione” della Chiesa ortodossa, con la sottrazione del suo gregge, piuttosto che una attitudine di ”unione” di Chiese uguali. Allora, è naturale che la Chiesa ortodossa reagisca a questo ”assorbimento” del suo popolo, osservando come tutto ciò ha la stessa radice del ”primato”, ossia la radice del ”potere”, che ha sostituito il principio evangelico della ”diaconia”» .