4 luglio 2001
Sarr Gaye Samba Diouf di anni 30. Senegalese, da tutti giudicato un ragazzo d’oro, di giorno vendeva gingilli sulle spiagge di Rimini, di notte faceva il facchino per una cooperativa che distribuisce generi alimentari
Sarr Gaye Samba Diouf di anni 30. Senegalese, da tutti giudicato un ragazzo d’oro, di giorno vendeva gingilli sulle spiagge di Rimini, di notte faceva il facchino per una cooperativa che distribuisce generi alimentari. Alle due di notte, terminato il turno di lavoro, montò sulla sua bicicletta per tornare a casa, pedalando gli venne fame e si fermò dal panettiere Vincenzo Casadio, di anni 51, che sforna pizza calda, cornetti e focacce fino all’alba. Lì incontrò quattro balordi napoletani sui vent’anni, forse mezzi ubriachi, forse impasticcati, che disturbavano tutti con grida e sghignazzi e trovavano assai divertente lanciarsi palle di pasta rubate dal bancone. Lui gli disse di lasciare ”in pace la gente che lavora”, uno dei quattro, un Vincenzo F. di anni 22 che aveva già passato guai con la giustizia, gli urlò di ”non rompere”, afferrò un coltello dal bancone e glielo infilò quindici volte in pancia. Alle 2 di notte di mercoledì 27 giugno, nella panetteria a un passo da Marina centro, Rimini.