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 2001  luglio 04 Mercoledì calendario

Valpiani Giovanni, di anni 68, e Donati Marisa, di anni 61. Marito e moglie, brava gente, miliardari grazie a una vita passata a gestire aziende, vivevano in una palazzina di due piani nel centro di Forlì

Valpiani Giovanni, di anni 68, e Donati Marisa, di anni 61. Marito e moglie, brava gente, miliardari grazie a una vita passata a gestire aziende, vivevano in una palazzina di due piani nel centro di Forlì. Il figlio, Valpiani Davide di anni 37, occhio allucinato, pizzetto, pochi capelli mossi e unti lunghi fino alle spalle, sempre sudato, cocainomane, cinico e spaccone, avendo perso un miliardo in Borsa ebbe l’idea di sistemare la faccenda con l’eredità dei genitori. Nel maggio di due anni fa aspettò che il padre uscisse di casa, si avvicinò alla madre come nulla fosse, la colpì in testa con un posacenere, la sdraiò nella vasca da bagno colma d’acqua e la fulminò con un cavo elettrico. Subito dopo chiamò in lacrime i carabinieri, farfugliò che la sua povera mamma si era suicidata perché ”tanto, tanto depressa”. Due mesi dopo gli sembrò plausibile che il padre vedovo per il gran dolore morisse d’infarto, così gli offrì un tè con dentro un potente anestetico. Fu arrestato venerdì scorso perché gli inquirenti, che non gli avevano mai creduto e lo tenevano d’occhio di continuo, lo intercettarono al telefono che si vantava con amici di essersi ”liberato di quei due” che non gli ”davano mai una lira”. A Forlì, nel maggio e nel luglio del 1999.