Vittorio Sgarbi, il Giornale 28/6/2001, 28 giugno 2001
«Umberto Eco ribadisce la sua antipatia per i musei-luna park ”luoghi di pellegrinaggio per curiosi che non comprendono quello che vedono”
«Umberto Eco ribadisce la sua antipatia per i musei-luna park ”luoghi di pellegrinaggio per curiosi che non comprendono quello che vedono”. Già in un’altra occasione Eco aveva proposto di difendere l’arte esponendo copie. Oggi perfeziona il suo pensiero: ”Il museo del futuro dovrà essere uno spazio privato dedicato a una sola opera”. Indica come esempio la Primavera del Botticelli: ”Solo così sarebbe possibile comprendere e apprezzare nel modo migliore questa tela unica”. Per sostenere una posizione così estrema bisogna essere molto sicuri. Ora, cosa pensereste di chi vi dicesse che il De Bello Gallico è stato scritto in greco e il Paradiso Perduto è di un poeta spagnolo? Ebbene, la Primavera di Botticelli, prediletta da Eco, e che quindi da lui dovrebbe essere ben conosciuta, non è una tela, è una grande pesante tavola» (Vittorio Sgarbi)