Ernest Hemingway, Morte nel pomeriggio, Mondadori., 5 luglio 2001
«Incomincia la musica e dall’ingresso del cortile dei cavalli parte la processione dei toreri: il paseo, o parata
«Incomincia la musica e dall’ingresso del cortile dei cavalli parte la processione dei toreri: il paseo, o parata. I matadores, tre, se ci sono sei tori, quattro, se ce ne sono otto, camminano con passo snodato, con le braccia oscillanti, il mento levato, e gli occhi sul palco del presidente. Allineati dietro i matadores vengono le cuadrillas di banderilleros e i picadores in ordine di anzianità. Così attraversano la sabbia in una colonna di tre o quattro. Quando giungono davanti al palco del presidente, i matadores s’inchinano profondamente e si levano i cappelli neri o monteras: l’inchino è serio o sfottente a seconda dell’anzianità di servizio o del loro grado di cinismo. All’inizio della carriera sono tutti devotamente rituali come ragazzini che servono messa e qualcuno rimane sempre così. Altri sono cinici come proprietari di locali notturni. Quelli devoti vengono uccisi più spesso. Quelli cinici sono i migliori compagni. Ma i migliori di tutti sono i cinici ancora devoti; oppure dopo, quando essendo stati devoti e poi cinici, ritornano devoti per cinismo».