5 luglio 2001
Pollini insidiosi, sbalzi di temperatura, inquinamento atmosferico. La conseguenza immediata? Il naso si chiude
Pollini insidiosi, sbalzi di temperatura, inquinamento atmosferico. La conseguenza immediata? Il naso si chiude. «Le gocce usate comunemente per liberare il naso», spiega Paolo Bellioni, direttore del reparto di Otorinolaringoiatria della clinica Villa Stuart di Roma, «sono a base di vasocostrittori, vale a dire che agiscono restringendo i vasi sanguigni delle mucose nasali. Gli altri elementi che li compongono (antibiotici, antistaminici e corticosteroidi) servono invece a combattere infezioni e allergie». Ricordatevi però che i vasocostrittori puri non hanno effetti curativi, ma aiutano solo a liberare il naso e a eliminare tutti i sintomi più fastidiosi. Per acquistarli non serve la prescrizione: «Ma questo non vuol dire che siano farmaci innocui», avverte Bellioni. «Nessun farmaco vasocostrittore dovrebbe essere preso per più di quattro giorni». I rischi che si corrono, infatti, sono due: l’assuefazione delle mucose (che farebbe perdere qualsiasi efficacia alle gocce), ma soprattutto serie conseguenze alle vie nasali. «L’uso prolungato può provocare danni e agevolare la formazione di polipi» dice ancora Bellioni. Non solo: nella maggior parte dei casi questi farmaci creano dipendenza. Senza contare che a volte si può presentare «l’effetto di rimbalzo»: «La congestione ritorna, perfino più grave di quella che si voleva combattere». E allora, tra le tante gocce e nebulizzatori sul mercato, ecco i prodotti che abbiamo provato per voi.