Mariarosa Mancuso, Sette n. 25/2001, 6 luglio 2001
Chiuso in carcere tra il 1839 e il ’42 per aver cospirato contro il regime borbonico, Luigi Settembrini, scrittore, patriota, membro della Giovine Italia e futuro senatore, scrisse su un quadernetto una storia d’amori omosessuali
Chiuso in carcere tra il 1839 e il ’42 per aver cospirato contro il regime borbonico, Luigi Settembrini, scrittore, patriota, membro della Giovine Italia e futuro senatore, scrisse su un quadernetto una storia d’amori omosessuali. Poi, forse per vergogna, finse che si trattasse d’una sua traduzione da un testo greco, e inventò anche il nome dell’autore, Aristeo di Megara. Un brano: «Scorrerò leggermente con la mano sul ventre, e su questi bei peli del pube, e piglierò questo bel fiore che è rizzato sul suo gambo con tanta baldanza. E poi con la mano scorrerò oltre, e con un dito lentamente tenterò la porta».