Mike Dash, La febbre dei tulipani, Rizzoli, 1999, 10 luglio 2001
«I tulipani botanici sono conosciuti per i loro colori uniformi e netti: come mai allora le celebri cultivar dell’età aurea erano cromaticamente così elaborate? La soluzione al problema è semplice ma inquietante: erano malati
«I tulipani botanici sono conosciuti per i loro colori uniformi e netti: come mai allora le celebri cultivar dell’età aurea erano cromaticamente così elaborate? La soluzione al problema è semplice ma inquietante: erano malati. L’ironia della ”febbre” del tulipano è che le varietà più note – quelle che cambiavano di mano per centinaia e perfino migliaia di fiorini – erano in realtà affette da un virus, che colpisce anche i tulipani. Così si spiegano la spettacolare intensità e le variazioni dei colori dei petali, e si spiega perché i tulipani, unici fra i fiori dei giardini, esibissero le tonalità spiccate e luminose tanto ambite dai collezionisti". Il virus che infettava i tulipani, rendendoli bellissimi, si chiamava mosaico. "Gli spettacolari colori e le infinite varietà del tulipano lo contraddistinsero fin dalla sua scoperta come un fiore eccezionale. Su questo concordavano tutti, non soltanto i turchi e gli olandesi, ma anche i botanici di ogni parte d’Europa. Nel 1600 il tulipano, acclamato come il nuovo re del giardino, subentrava alla rosa, l’indiscussa regina fino a quel momento».