Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  luglio 11 Mercoledì calendario

Il dubbio è: dirlo o non dirlo? Secondo una ricerca dell’Istituto di psicologia transdisciplinare di Roma, confessare la scappatella porta alla rottura della coppia con una probabilità del 78%, mentre nasconderla abbassa la percentuale al 15%

Il dubbio è: dirlo o non dirlo? Secondo una ricerca dell’Istituto di psicologia transdisciplinare di Roma, confessare la scappatella porta alla rottura della coppia con una probabilità del 78%, mentre nasconderla abbassa la percentuale al 15%. «Questo quindici per cento», dice Marinella Cozzolino, «dipende da due ragioni: lui viene scoperto oppure, sebbene riesca a mantenere segreta la relazione, a un certo punto sceglie l’altra donna e abbandona la moglie. A mio giudizio, comunque, chi tradisce fa benissimo a star zitto, perché solo in questo modo si assume le sue responsabilità. Chi confessa tutto alla partner è un vigliacco che vuole scaricarsi dei sensi di colpa». Perché la confessione di un tradimento rovina tante coppie? «Perché viene meno una delle caratteristiche base della relazione: l’esclusività. Il tradito vive la scappatella come un suo fallimento. E tenersi davanti una persona che ci fa venire di continuo in mente un fallimento, è un’esperienza davvero faticosa».