Roberto Bagnoli, Corriere della Sera del 8/7/2001 a pagina 19, 8 luglio 2001
Appena inaugurata a Tokio, nel sofisticato quartiere di Ginza, la ”Maison Hermés”, un ”palazzo-lanterna” progettato da Renzo Piano: largo dieci metri, lungo sessanta, undici piani, formato, all’esterno, da tredicimila cubi di vetro
Appena inaugurata a Tokio, nel sofisticato quartiere di Ginza, la ”Maison Hermés”, un ”palazzo-lanterna” progettato da Renzo Piano: largo dieci metri, lungo sessanta, undici piani, formato, all’esterno, da tredicimila cubi di vetro. Renzo Piano: «Tra me e Dumas è bastata un’occhiata, due passi per Ginza ed era chiaro che dovevamo usare il vetro per realizzare un edificio metamorfico, capace di trasformarsi con la luce e i colori e nello stesso tempo fosse pieno di mistero». I cubi di vetro che rivestono il palazzo (ciascuno di 45 centimetri per lato), sono stati realizzati in Italia dalla Vetroarredo; la struttura per assemblarli l’ha progetettata una società svizzera, gli altri materiali sono francesi, manodopera ed engineering giapponesi, arredamento degli interni opera di Rena, consorte di Dumas. All’interno, oltre ai negozi Hermés, un centro culturale per ospitar mostre, un museo dedicato a Thierry Hermés, il sellaio che nel 1837 fondò l’azienda a Parigi, un cinema per proiettare pellicole d’avanguardia. Costo dell’opera: 340 miliardi. Jean Louis Dumas, patron della casa francese, amante del Giappone e della sua cultura (il 25 per cento del giro d’affari della Hermes proviene da lì): «Sono soldi spesi bene».