11 luglio 2001
Il seno perfetto. A quale categoria appartenete: quella delle donne che amano sognare o quella delle donne che vogliono la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità anche a rischio di rimanerci male? Se appartenete alla prima, ecco i nostri consigli: curatelo, incrematelo e vedrete che il vostro seno diventerà bellissimo, morbido e sodo
Il seno perfetto. A quale categoria appartenete: quella delle donne che amano sognare o quella delle donne che vogliono la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità anche a rischio di rimanerci male? Se appartenete alla prima, ecco i nostri consigli: curatelo, incrematelo e vedrete che il vostro seno diventerà bellissimo, morbido e sodo. E se appartenete alla seconda? Più o meno la stessa cosa, ma con una differenza sostanziale: che quegli aggettivi non vanno riferiti al seno, bensì alla pelle che lo ricopre. Incrematevi, insomma (o mettete le fiale, o i lift tenseur) e la pelle diventerà più bella, morbida e tesa. E la ghiandola che invece sta sotto? Resterà tale e quale. E l’adipe che sta fra la pelle e la ghiandola? Idem: però se farete una drastica cura dimagrante calerà, come nel resto del corpo, e vi ritroverete due sacchetti molli molto antiestetici. Mentre se vi riempirete di pasticcini aumenterà proprio come aumentano i rotolini sui fianchi. Ci rendiamo conto di aver scritto fin qui delle cose poco simpatiche, ma vi diciamo subito che non è tutto così brutto come l’abbiamo descritto finora. Perché adesso per fortuna ci sono reggiseni che spingono in su tutto (o quasi) e chirurghi plastici che, in cambio di una ventina di milioni (non illudetevi, mai meno, anzi più facile di più), vi regaleranno una protesi da valletta televisiva. Ma ci sono anche fard ambrati che pennellati in mezzo al seno - fate una riga verticale dalla fine del collo in giù - vi daranno l’impressione di un seno più prominente. E poi ci sono ginnastiche che irrobustiscono i muscoli che lo sostengono. E sogni in cui rifugiarsi pensando di essere la più procace della città. E che nessuno vi svegli! Mettete fuori il cartello «non disturbare»!