C.Pal. su il Corriere della Sera del 10/07/01 a pagina 18., 10 luglio 2001
Secondo i dati di Mare Monstrum, un rapporto di Legambiente basato su una ricerca dell’Università di Chieti e dell’Ateneo La Sapienza di Roma, ogni anno in Italia scompare almeno un metro e mezzo di spiaggia
Secondo i dati di Mare Monstrum, un rapporto di Legambiente basato su una ricerca dell’Università di Chieti e dell’Ateneo La Sapienza di Roma, ogni anno in Italia scompare almeno un metro e mezzo di spiaggia. In Calabria il 67 per cento delle coste è a rischio, in Campania il 58 per cento, in Basilicata il 57 per cento. La Sardegna è la regione meno interessata dal fenomeno dell’erosione, considerato preoccupante solo per l’1,5 per cento delle spiagge. In Friuli Venezia Giulia il dato sale al 4,2 per cento, nel Veneto al 7,5. La spiaggia di Ischia è passata da 192 mila e 400 metri quadrati a 69 mila 850 (riduzione del litorale del 65 per cento). A Procida si è passati dai 63 mila 750 mila metri quadrati di sabbia degli anni’50 ai 32 mila e 100 di oggi. Il fenomeno del mare che ingoia le coste dipende dall’antropizzazione, l’utilizzo delle aree costiere eccessivo e traumatico da parte dell’uomo. Sotto accusa le infrastrutture costruite lungo i corsi dei fiumi, o i porti e porticcioli che modificano il gioco delle correnti marine sottraendo sabbia a spiagge un tempo ampie e profonde. L’impoverimento dei fiumi, alleggeriti dal materiale solido che riverserebbero naturalmente in mare e che servirebbe a bilanciare l’erosione delle acque salate, è legato alla massiccia estrazione di materiale dagli alvei e dagli interventi di regimazione delle acque. Sommato alla trasformazione a fini turistici e industriali delle spiagge, dà come risultato un impatto sull’ecosistema insostenibile.