Simonetta Robiony su La Stampa del 10/07/01 a pagina 13., 10 luglio 2001
«Io arrivavo al mare da casa, con in mano un sacchettino dentro il quale c’era l’asciugamano e uno di questi costumi interi, di lanetta, che si riempivano di sabbia appena mi sedevo
«Io arrivavo al mare da casa, con in mano un sacchettino dentro il quale c’era l’asciugamano e uno di questi costumi interi, di lanetta, che si riempivano di sabbia appena mi sedevo. Ci andavo in treno, insieme al mio primo ragazzino. E vedere lui che allungava il collo a guardar la scollatura delle signore in due pezzi mi faceva rabbia perché nel mio costumino nero che mi segava le spalle mi sentivo goffa e sporca. Per non soffrire troppo i granelli di sabbia tra le cosce e l’impari confronto con le belle di Ostia, mi buttavo in acqua continuamente e lui mi sfotteva: "Sempre a mare stai?"» (Giovanna Ralli).