Sergio Trombetta su La Stampa dell’11/07/01 a pagina 29., 11 luglio 2001
Per promuovere la felicità di stato dopo le persecuzioni e le purghe, l’Unione Sovietica ricorse anche al musical
Per promuovere la felicità di stato dopo le persecuzioni e le purghe, l’Unione Sovietica ricorse anche al musical. Il primo, "Vesiolye Rebjata" ("I ragazzi allegri", in Italia tradotto "Tutto il mondo ride"), fu realizzato da Grigorij Aleksandrov, l’operatore di Ejzenstein, nel 1934, l’anno dell’assassinio di Kirov. Trama: un kolchosiano viene scambiato per un famoso violinista e invitato nella villa di una signora ricca e ignorante, dove porta anche il suo gregge. Al pastore si affianca la cameriera argentina della villa, mentre la figlia della padrona di casa studia canto con scarsi risultati. Finale: i due popolani applauditi al teatro Bolscioj di Mosca. Il film fu criticato per l’esilità ideologica (non a caso il successivo "Il circo" è la storia di una stella del circo americana che, perseguitata per aver avuto un figlio da un negro, trova rifugio nel circo di Mosca). Altri musical sovietici: "I trattoristi", "La porcara e il pastore", "I cosacchi del Kuban", "Il radioso cammino", "Primavera", "Volga Volga" (il preferito da Stalin).