Giulio Mancini su Il Messaggero del 10/07/01 a pagina 37., 10 luglio 2001
Carlo Verdone è molto legato al Lido di Ostia: «Per me è il ricordo dell’infanzia e del primo bacio, dato a una ragazzina a poco meno di undici anni nel chiuso di una cabina
Carlo Verdone è molto legato al Lido di Ostia: «Per me è il ricordo dell’infanzia e del primo bacio, dato a una ragazzina a poco meno di undici anni nel chiuso di una cabina. L’ho rivista: che bella!». «Un’immagine mi torna in mente quando penso a Ostia ed è quella di noi piccoli studenti delle elementari presso le suore di Nevers. D’estate ci portavano da lungotevere de’ Cenci al mare in pulmino. E ricordo l’ansia di quando, giunti sul lungomare, i nostri sguardi correvano sulla bandiera della spiaggia: se era rossa significava mare mosso cioè delusione per chi avrebbe voluto fare il bagno. Io, invece, ero contento: a me non piaceva tuffarmi e preferivo gustarmi dalla riva la schiuma delle onde, la mareggiata, la furia delle acque». Verdone ricorda anche il fresco e l’odore della resina della pineta di Castelfusano: «Quando, a una certa ora, le suorine ci portavano via dalla spiaggia per mangiare quello che le mamme ci avevano messo nel cestino».