12 luglio 2001
Sulla riviera romagnola come sulle spiagge della California, il beach volley è davvero lo sport più gettonato dell’estate
Sulla riviera romagnola come sulle spiagge della California, il beach volley è davvero lo sport più gettonato dell’estate. E non ha bisogno di presentazioni. La pallavolo da spiaggia, infatti, è la parente estiva di quella che si fa d’inverno, al coperto, e piace proprio perché concentra in sé sole, mare e sport in un cocktail irresistibile e di sicuro successo. Non solo: «Il beach volley», dice lo psicologo Willy Pasini, «favorisce la socializzazione». Le prime reti sulla spiaggia spuntano nel 1920 a Santa Monica (California), dove si gioca 6 contro 6. «Le regole del gioco moderno», racconta Anna Maria Solazzi, 35 anni, campionessa europea in carica di beach volley, «sono quelle della pallavolo classica, con la differenza che le squadre oggi sono composte solo da 2 giocatori invece che da 6». «La pallavolo da spiaggia», aggiunge Emanuele Monduzzi, 30 anni, giocatore della nazionale di San Marino, «è davvero uno sport per tutti. Certo, la superficie sabbiosa rende più difficoltosi gli spostamenti, ma è proprio questo lo spirito del gioco: elevata dinamicità e contatto con la sabbia». Attività sportiva completa, il beach volley permette di allenare tutto il corpo e tutte le fasce muscolari. «In ogni movimento», dice ancora Anna Maria Solazzi, «vengono coinvolti i muscoli delle gambe, delle braccia e delle spalle. E giocare su una superficie come la sabbia permette di ridurre molto il rischio di traumi rispetto ad altri sport».