Maurizio Molinari su La Stampa del 09/07/01 a pagina 13., 9 luglio 2001
L’ingegnere 83enne Frank Davidson ha progettato un treno sottomarino supersonico capace di collegare in 2 ore Londra e New York (distanti 5440 chilometri)
L’ingegnere 83enne Frank Davidson ha progettato un treno sottomarino supersonico capace di collegare in 2 ore Londra e New York (distanti 5440 chilometri). Appassionato delle avventure scritte da Jules Verne, è impegnato nel progetto dal 1957, con fondi e collaboratori del Massachussets Institute of Technology di Boston. La presentazione ufficiale avverrà entro il 2001. Il progetto: due tubi paralleli (dal diametro di 30 metri), realizzati in cantiere, saranno montati in mare, ad almeno 40 metri sotto la superficie per evitare le correnti e gli urti delle balene. I tubi non verranno interrati (come per il tunnel sotto la Manica) perché i costi e tempi di realizzazione sarebbero immensi, ma saranno ancorati ai fondali con giganteschi cavi. Il treno viaggerà dentro i tubi privi d’aria, senza rotaie o ruote, grazie alla lievitazione magnetica (la tecnologia del "treno proiettile" giapponese che, sottoposto a prove di velocità nei tunnel vicino alla città di Otsuki, ha raggiunto i 480 chilometri orari). Velocità massima prevista: 3680 chilometri orari. Secondo il "Channel Tunnel Study Group" (il team all’opera dal 1957 per il progetto) i costi dell’opera non supereranno i 28 miliardi di dollari (circa 65 mila miliardi di lire). La conclusione dei lavori è prevista nel 2030: la costruzione dei componenti richiederà i tempi maggiori, mentre per gettare tubi e cavi in mare basteranno 24 mesi. Secondo Davidson la realizzazione non dipende tanto da fondi o tecnologia, «ma dalla volontà della gente di unire davvero le due sponde dell’Atlantico». Phillip Atcliffe, esperto di aerodinamica dell’Università del West England: «La tecnologia per realizzarlo esiste come esisteva quando Kennedy annunciò che entro un decennio la Nasa avrebbe portato un uomo sulla luna». Replica di davidson a chi gli obietta che il treno, toccando per una frazione di secondo la parete del tubo, potrebbe disintegrarsi: « Sarà un computer a controllare al millimetro, più volte al secondo, la distanza fra treno e parete».