Umberto Di Cristina, ìPiccolo dizionario del futurismoî, Novecento., 16 luglio 2001
"Con motti come ”aboliamo il chiaro di luna, la pastasciutta, i monumenti e inondiamo i musei”, il futurismo esaltava la modernità tipica del primo Novecento italiano
"Con motti come ”aboliamo il chiaro di luna, la pastasciutta, i monumenti e inondiamo i musei”, il futurismo esaltava la modernità tipica del primo Novecento italiano. Non perché questi concetti fossero assenti altrove ma perché solo nel nostro paese trovarono una formulazione compiuta che comprendeva tutto (letteratura, pittura, architettura, cucina, moda e così via). Il movimento oggi resta soprattutto nella pittura (Carrà, Balla Boccioni, Severini, Prampolini...), mentre la parte ideologica, nazionalista e fascista, appare come una sorta di ”cretinismo pirotecnico” (come la definì un oppositore allora)".