17 luglio 2001
Fazio Michele, di anni 16. Studente barese, un metro e novanta d’altezza, capelli a spazzola, nasone, sguardo stupito, figlio di Giuseppe, impiegato alle poste di Lecco, e Raffaella, casalinga, un fratello più grande e due sorelle di 7 e 14 anni
Fazio Michele, di anni 16. Studente barese, un metro e novanta d’altezza, capelli a spazzola, nasone, sguardo stupito, figlio di Giuseppe, impiegato alle poste di Lecco, e Raffaella, casalinga, un fratello più grande e due sorelle di 7 e 14 anni. Garzone al bar ”Barium”, ogni sera, finito il turno, s’andava a prendere un panzerotto in piazza Chiurlia, passava a trovar la nonna e tornava casa, nella città vecchia. Intorno alle 21 di giovedì telefonò a sua madre per dirgli che stava arrivando per la cena. Mentr’era nei pressi del portone, la madre affacciata in finestra, fu colpito alla testa da un proiettile sparato dai balordi dei clan Capriati e Strisciuglio che si facevano la guerra proprio lì sotto. In uno dei vicoli dietro la Cattedrale, Bari.