Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della sera 12/7/2001, 12 luglio 2001
«Ma anche molti dei giovani intellettuali affacciatisi alla vita nell’Italia degli anni Sessanta erano forse davvero comunisti? Nella stragrande maggioranza no, naturalmente
«Ma anche molti dei giovani intellettuali affacciatisi alla vita nell’Italia degli anni Sessanta erano forse davvero comunisti? Nella stragrande maggioranza no, naturalmente. Ma non era l’importante: per essere accettati e per integrarsi nell’establishment culturale di quell’Italia non era in nessun modo necessario aderire al partito di Gramsci e di Togliatti che stava già per diventare quello di Berlinguer: tanto meno era necessario professare una qualche ortodossia culturale. Per carità. L’importante, infatti, non era essere a favore. Decisivo era non essere contro. L’anticomunismo: ecco la linea di confine invalicabile, il reale tabù» (Ernesto Galli della Loggia, Vent’anni di impazienza. Scritti di politica e di battaglia, LiberalLibri)