Vittorio Monti, Sette n. 28/2001, 17 luglio 2001
«Era indignata perché avevano messo il corpo dentro a una cassa da sapone. Non volle mai che fosse cambiata, né allora né mai, perché ”tutti devono sapere come me l’hanno ridato, dopo dodici anni di sofferenza”
«Era indignata perché avevano messo il corpo dentro a una cassa da sapone. Non volle mai che fosse cambiata, né allora né mai, perché ”tutti devono sapere come me l’hanno ridato, dopo dodici anni di sofferenza”. Dettò queste parole a un frate, e pretese che il biglietto fosse messo accanto al corpo. Aveva preteso di far aprire la cassa e vedere i resti. Disse: ”Voglio essere sicura che sia lui, che non mi abbiano imbrogliato”» (Monica Buzzevoli, vedova di Vittorio Mussolini, a proposito della suocera Rachele)