líUnit 11/7/2001, 11 luglio 2001
«Cara ”Unità”, sei il giornale che per vent’anni ho diffuso nelle case del mio paese, per te da trent’anni ogni anno mi scotto le dita sulla griglia della polenta alla locale festa de ”l’Unità”
«Cara ”Unità”, sei il giornale che per vent’anni ho diffuso nelle case del mio paese, per te da trent’anni ogni anno mi scotto le dita sulla griglia della polenta alla locale festa de ”l’Unità”. Durante la tua assenza mi sei mancata molto, chiedevo sempre all’edicolante quando saresti tornata. Abbiamo perso le elezioni, il gruppo dirigente si è sfaldato, la campagna elettorale è stata gestita da un giovanotto che in passato ha criticato Enrico Berlinguer, l’unico segretario che faceva politica facendo cultura, qualcuno dovrebbe rileggere i suoi discorsi, imparare a farne tesoro. Berlinguer lavorava per obiettivi, occorreva una nuova rotativa? Lanciava la sottoscrizione di quattro miliardi tra compagni e simpatizzanti, ogni anno gli utili delle feste de ”l’Unità” erano fissati per tempo, 40, 42 miliardi ecc. Gli eletti alle cariche elettive contribuivano per statuto alle spese della macchina politica, oggi di tutto questo resta poco, qualcuno dice che è roba vecchia, io dico invece che con quei metodi siamo arrivati al 34 per cento dei consensi e oggi sono dimezzati, al lavoro compagni!» (il lettore Melisi Stanco, di Limena, Padova)