Adriano Sofri, Panorama 19/7/2001, 19 luglio 2001
«Ci sono diverse e a volte bizzarre ragioni che spingono persone e movimenti dissenzienti a un insolito attaccamento agli stati nazionali e alla loro sovranità
«Ci sono diverse e a volte bizzarre ragioni che spingono persone e movimenti dissenzienti a un insolito attaccamento agli stati nazionali e alla loro sovranità. Succede per esempio in qualche parte degli oppositori della globalizzazione, che denunciano l’onnipotenza e la strafottenza delle multinazionali nei confronti di qualunque frontiera statuale e legislazione relativa (magari esagerandosi la portata di questo fenomeno: in realtà anche le multinazionali conservano un forte radicamento territoriale e un fortissimo uso del legame con gli stati originari) e dunque difendono la dimensione statale come una garanzia di resistenza al diritto. Strano, dico, perché si tratta spesso di posizioni che vedevano tradizionalmente nello stato l’istituzione più odiosa e avversa» (Adriano Sofri)