Cesare De Seta su la Repubblica del 12/07/01 a pagina 39., 12 luglio 2001
«La querelle sull’obelisco di Axum deve essere valutata alla luce di una doppia considerazione: storico-artistica e diplomatica
«La querelle sull’obelisco di Axum deve essere valutata alla luce di una doppia considerazione: storico-artistica e diplomatica. La seconda merita la precedenza visto che uno Stato serio, come non si dovrebbe dubitare sia l’Italia, ha firmato un trattato di pace con l’Etiopia, e inoltre il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica del tempo si sono impegnati a rendere l’obelisco al paese a cui fu sottratto nel 1937, in un’odiosa guerra fascista che non onora la nostra recente storia. Vicenda che merita l’oblio e l’atto simbolico della riparazione. Che l’obelisco possa essere reso intatto senza subire danni nel corso del montaggio e del trasporto è cosa oggi realizzabile senza mettere a rischio l’opera stessa. Il ruolo che l’obelisco ha nel panorama romano della passeggiata archeologica è del tutto insignificante, ridotto com’è a cippo spartitraffico» (Cesare De Seta).