Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  luglio 12 Giovedì calendario

«La querelle sull’obelisco di Axum deve essere valutata alla luce di una doppia considerazione: storico-artistica e diplomatica

«La querelle sull’obelisco di Axum deve essere valutata alla luce di una doppia considerazione: storico-artistica e diplomatica. La seconda merita la precedenza visto che uno Stato serio, come non si dovrebbe dubitare sia l’Italia, ha firmato un trattato di pace con l’Etiopia, e inoltre il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica del tempo si sono impegnati a rendere l’obelisco al paese a cui fu sottratto nel 1937, in un’odiosa guerra fascista che non onora la nostra recente storia. Vicenda che merita l’oblio e l’atto simbolico della riparazione. Che l’obelisco possa essere reso intatto senza subire danni nel corso del montaggio e del trasporto è cosa oggi realizzabile senza mettere a rischio l’opera stessa. Il ruolo che l’obelisco ha nel panorama romano della passeggiata archeologica è del tutto insignificante, ridotto com’è a cippo spartitraffico» (Cesare De Seta).