Sandro Cappelletto su La Stampa del 09/07/01 a pagina 10., 9 luglio 2001
"Brunilde che si ribella a suo padre Wotan, i fratelli Siegmund e Sieglinde che fanno l’amore, Sigfrido ucciso dai Ghibicunghi, l’anello maledetto che ritorna nel Reno
"Brunilde che si ribella a suo padre Wotan, i fratelli Siegmund e Sieglinde che fanno l’amore, Sigfrido ucciso dai Ghibicunghi, l’anello maledetto che ritorna nel Reno. Che cosa c’è di antisemita nella musica, nel pensiero dell’’Anello del Nibelungo” e di tutta l’opera di Wagner? Evidentemente nulla, per la nostra sensibilità contemporanea... Ma basta uscire dal teatro, raggiungere Villa Wahnfried, l’ultima dimora di Richard e di sua moglie Cosima, visitare quelle stanze trasformate in museo, per capire che qualche ingranaggio, nella memoria collettiva tedesca, è ancora inceppato. Perché, fra tutti i libri scritti da Wagner - e tutti presenti nel museo - l’unico assente, neppure citato, è ”L’ebraismo nella musica”? Perché, quando si ricostruisce il rifiuto di Arturo Toscanini a dirigere in Germania dopo il 1933, anno dell’avvento del nazismo, si racconta che il maestro fu contrariato da problemi di cantanti e di salute, e si tace la sua radicale avversione a quella dittatura?" (Sandro Cappelletto).