Vincenzo Tessandori su La Stampa del 19/07/01 a pagina 17., 19 luglio 2001
Come la flotta italiana (al comando l’ammiraglio Carlo Pellion Persano, 31 navi di cui 12 corazzate) perse la battaglia di Lissa, il 20 luglio 1866 (terza guerra d’indipendenza), contro la flotta austriaca (al comando Wilhelm von Tegetthof, 27 navi di cui 7 corazzate)
Come la flotta italiana (al comando l’ammiraglio Carlo Pellion Persano, 31 navi di cui 12 corazzate) perse la battaglia di Lissa, il 20 luglio 1866 (terza guerra d’indipendenza), contro la flotta austriaca (al comando Wilhelm von Tegetthof, 27 navi di cui 7 corazzate). Le navi italiane avevano avuto l’ordine di appoggiare le operazioni contro le fortezze austriache lungocosta. Il 18 luglio, l’ammiraglio Persano salpò da Ancona per l’isola di Lissa (Dalmazia), dopo aver tentato di evitare lo scontro, che forse prevedeva disastroso. Dopo due giorni di bombardamenti, arrivarono i vascelli austriaci. Sconfitto, Persano fu ritenuto dal Consiglio di Guerra colpevole d’imperizia (formalmente assolto, ma privato del grado e costretto alle dimissioni).