Luigi Ofeddu sul Corriere della Sera del 22/07/01 a pagina 20., 22 luglio 2001
L’albergo Seven Spirit Bay, nell’estremo nord dell’Australia, ha una ventina di camere-bungalow circondate da una delle foreste più selvagge del mondo (costo del pernottamento: 400 mila lire a persona)
L’albergo Seven Spirit Bay, nell’estremo nord dell’Australia, ha una ventina di camere-bungalow circondate da una delle foreste più selvagge del mondo (costo del pernottamento: 400 mila lire a persona). Al posto delle pareti, zanzariere e tapparelle da cui si vedono canguri, opossum, serpenti (rari quelli velenosi), bufali, pappagalli e qualche milione d’insetti. I bagni sono immersi in piccole radure, la piscina naturale è scavata nella roccia. Nel menu: "pitone oliva", "aspites melana cephallus" e altre specie di serpenti, ma anche tartarughe, iguana e lucertole (venti specie in tutto, dalla "chelonia depressa" alla "chelodina rugosa"), rane, pipistrelli, pesci. Il tutto accompagnato dalla migliore birra di marca australiana o da vini di ottima qualità. L’hotel sorge in cima alla penisola di Cobourg, che a sua volta corona la Terra di Arnhem, riserva naturale di 97 mila chilometri quadrati dove vivono da 50 mila anni 20 mila aborigeni (riconosciuti dal governo, nel 1982, come unici proprietari del luogo); più 55 mila coccodrilli, due terzi di tutti quelli australiani; più una cinquantina di "balanda", come gli indigeni chiamano i bianchi (i clienti e gli impiegati del "Seven Spirit"). Per gli aborigeni questa terra è sacra: nel loro "Tempo dei sogni", che può essere paragonato alla nostra Genesi, ci viveva Warahmorrungungee, il serpente insieme maschio e femmina che dormiva sottoterra e che creò il mondo al suo risveglio. Per questo l’ingresso dei visitatori è molto limitato: chiunque voglia metter piede nella Terra di Arnhem, ha bisogno di uno speciale permesso rilasciato dai capi aborigeni della riserva.