Vincenzo Tessandori su La Stampa del 20/07/01 a pagina 34., 20 luglio 2001
Roberto Calvi fu trovato impiccato a Londra, alle 8 di mattina del 18 giugno ’82, sotto il Black Friar Bridge, il ponte dei frati neri («fra quello di Waterloo e quello di Southwark, quasi a metà fra il Parlamento e la Torre, a 50 metri malcontati dalla vecchia redazione del Times»)
Roberto Calvi fu trovato impiccato a Londra, alle 8 di mattina del 18 giugno ’82, sotto il Black Friar Bridge, il ponte dei frati neri («fra quello di Waterloo e quello di Southwark, quasi a metà fra il Parlamento e la Torre, a 50 metri malcontati dalla vecchia redazione del Times»). In tasca, i documenti di un tale Giovanni Calvini e 20 milioni in valuta straniera. Nel ’74 aveva ereditato da Michele Sindona la gestione del Banco Ambrosiano con 250 milioni di dollari di debiti (nell’81, quando fu arrestato per reati valutari, i debiti erano diventati 1.200 milioni di dollari). Prima di fuggire da Roma, scrisse una lettera a Giovanni Paolo II: «Sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti finanziamenti in favore di molti paesi e associazioni politico religiose dell’Est e dell’Ovest, ho coordinato in tutto il Centro e Sud America la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l’espandersi di ideologie filo-marxiste. Molti sono coloro che mi fanno allettanti promesse di aiuto a condizione che io parli delle attività da me svolte nell’interesse della Chiesa; sono proprio molti coloro che vorrebbero sapere da me se ho fornito armi o altri mezzi ad alcuni regimi dei Paesi del Sud America per aiutarli a combattere i nostri comuni nemici e se ho fornito mezzi economici a Solidarnosc o anche armi e finanziamenti a ad altre organizzazioni dei Paesi dell’Est. Ma io non mi faccio ricattare...» (Calvi era soprannominato "il banchiere di Dio" «per via di certi legami non superficiali con la Santa Sede»).