Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  luglio 24 Martedì calendario

Critiche taglienti e insulti rivolti a Indro Montanelli: «Montanelli, il Paolo Villaggio della borghesia» (Fortebraccio sull’Unità); «Montanelli è un cane al guinzaglio di un padrone che si chiama Berlusconi, e che ogni tanto gli permette di abbaiare contro i vicini di casa» (Dario Fo); «Montanelli è un fuoco di paglia che dura» (su Il Popolo, 1978); «Indro Montanelli era antifascista allo stesso modo in cui oggi è antidemocristiano

Critiche taglienti e insulti rivolti a Indro Montanelli: «Montanelli, il Paolo Villaggio della borghesia» (Fortebraccio sull’Unità); «Montanelli è un cane al guinzaglio di un padrone che si chiama Berlusconi, e che ogni tanto gli permette di abbaiare contro i vicini di casa» (Dario Fo); «Montanelli è un fuoco di paglia che dura» (su Il Popolo, 1978); «Indro Montanelli era antifascista allo stesso modo in cui oggi è antidemocristiano. Criticava, criticava, e poi diceva che però non c’erano alternative praticabili» (Alberto Moravia); «Quelli del Giornale non sono che killer prezzolati» (Ciriaco De Mita); «Questo personaggio è noto ai proletari più che altro come un fascista mascherato, è da aggiungersi a coloro che, in ordine a un progetto complessivo di ristrutturazione dello Stato imperialista, producono giornalmente materiale di propaganda controrivoluzionaria» (Comunicato delle Brigate Rosse dopo l’attentato a Montanelli, 1977); «Questo grande giornalista, mediocre divulgatore, pessimo storico» (Vittorio Sgarbi, dopo la chiusura della Voce); «Perché si è concesso il video a Montanelli consentendogli di irridere alla morte di Pinelli, di sostenere che tutti gli italiani, nessuno escluso, erano fascisti e che sotto il fascismo trionfava il libero pensiero? La gente come lui la Tv deve tenerla fuori della porta» (Eugenio Scalfari su Repubblica dopo un invito a Montanelli a "Bontà loro" di Maurizio Costanzo, nel 1977); «Così l’oblio sopraggiungerà anche per Montanelli» (su Paese Sera dopo il licenziamento di Montanelli dal Corriere della Sera, nel 1974).