su Libero del 24/07/01 a pagina 18 e 19., 24 luglio 2001
Indro Montanelli su Silvio Berlusconi: «L’editore chiese una volta, a titolo di favore, "un occhio di riguardo" per la sua creatura prediletta
Indro Montanelli su Silvio Berlusconi: «L’editore chiese una volta, a titolo di favore, "un occhio di riguardo" per la sua creatura prediletta. Non la televisione, come i lettori saranno stati forse indotti a pensare, ma il Milan. Sottoposi questa sommessa istanza alla redazione sportiva. La risposta fu una lettera collettiva di dimissioni. Caso chiuso. Da allora rinuncio a leggere le cronache delle partite del Milan, per non dovermi dispiacere del dispiacere che ne prova probabilmente Berlusconi» (1988); «Berlusconi è uno di quegli uomini che accettano volentieri consigli solo quando confortano le decisioni che hanno già preso: gettare acqua sul fuoco dei suoi entusiasmi è il peggiore dispetto che gli si possa fare, e lui sapeva che gliel’avrei fatto» (1993); «Di questo editore ne ho conosciuti due. Uno è stato l’amico che mi venne incontro quando tutti mi voltavano le spalle; che non si è mai avvalso di questo titolo di credito per limitare la mia indipendenza. Eppoi ne ho conosciuto un altro: quello che, tramutatosi in capo-partito, ha cercato di ridurre il Giornale ad organo di questo partito, suggerendogli non soltanto le posizioni da prendere, e sulle quali non c’erano in fondo grosse divergenze, ma perfino il linguaggio da usare; e che, a lasciarlo fare, avrebbe finito per impormi anche "la divisa" del suo partito, il suo look» (1994); «Ho scelto l’Ulivo perché pensavo non che nell’Ulivo ci fosse più liberalismo che nel Polo, ma perché lo consideravo, per il liberalismo, meno pericoloso del Polo» (2001). «Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi» (2001).