Margherita De Bac sul Corriere della sera del 25/07/01 a pagina 16., 25 luglio 2001
Secondo uno studio della Tulane University di New Orleans, pubblicato dalla rivista "Neurology", la balbuzie dipende dall’anatomia del cervello
Secondo uno studio della Tulane University di New Orleans, pubblicato dalla rivista "Neurology", la balbuzie dipende dall’anatomia del cervello. In particolare, sarebbe la conseguenza dell’irregolarità di una particolare area del cervello, la centrale del linguaggio, che sovrintende all’attività orale. I ricercatori, servendosi di una struttura all’avanguardia nella diagnostica per immagini, hanno confrontato i cervelli di 16 pazienti e di altrettanti soggetti sani. Risultato: i balbuzienti hano i lobi temporali sinistro e destro più ampi e di forme diverse. E’ la prima volta che si afferma l’origine organica (anziché psicologica) della balbuzie, il che consentirebbe di diversificare le terapie. Di balbuzie soffre dal 2 al 4 per cento della popolazione. I primi sintomi si riscontrano fra i 2 e i 4 anni, poi il bambino può migliorare spontaneamente o evolvere verso la forma cronica della malattia (l’età cruciale fra 6 e 8 anni). Non è stato ancora scoperto perché la balbuzie colpisca più i maschi e si manifesti soprattutto in presenza di più interlocutori. Alcuni balbuzienti nella storia: Demostene (la leggenda vuole che si aiutasse con un sassolino sotto la lingua), Mosè, Washington, Darwin, Lenin, Churchill.