Domenico De Masi, ìOzio creativoî, Rizzoli., 27 luglio 2001
"Nei paesi latini e in Giappone il concetto di disponibilità totale si è esteso ovunque, nella convinzione errata che più tempo resti nel luogo di lavoro, più produci
"Nei paesi latini e in Giappone il concetto di disponibilità totale si è esteso ovunque, nella convinzione errata che più tempo resti nel luogo di lavoro, più produci. Un’idea che viene dall’officina, dalla catena di montaggio: lì sì, raddoppiando il tempo, si fabbricava il doppio di bulloni. Oggi, invece, ai dipendenti – soprattutto se lavoratori intellettuali – vengono richieste idee, non bulloni. E la quantità di idee prodotte non è direttamente proporzionale alla quantità di ore trascorse in azienda. Secondo me, anzi, è proprio l’opposto: meno si esce dall’azienda, più si è sigillati in questo acquario dalla mattina alla sera, meno stimoli creativi si ricevono. Inoltre bisogna tener conto del fatto che le persone abituate a stare in azienda più a lungo dell’orario contrattuale, tendono ad ammazzare il tempo escogitando nuove procedure da infliggere agli altri... Una persona che sta in ufficio senza aver niente da fare diventa sadica e s’inventa le procedure più cervellotiche pur di rendere difficile la vita dei colleghi e dei collaboratori" (Domenico De Masi, sociologo).