Varlam Salamov, I racconti della Kolyma, Adelphi 2000, 30 luglio 2001
«L’enorme porta a due battenti si spalancò e nella baracca di transito fece il suo ingresso il dispensiere
«L’enorme porta a due battenti si spalancò e nella baracca di transito fece il suo ingresso il dispensiere. Si soffermò nell’ampia striscia di luce mattutina riflessa dalla neve azzurra. Da ogni parte lo guardarono duemila occhi: dal basso, da sotto i tavolacci, dritto in faccia, di lato, dall’alto dei tavolacci a quattro piani dove quelli che conservavano ancora un po di forza si arrampicavano con una scaletta. Oggi era il giorno dell’aringa, e dietro al dispensiere avevano trasportato un enorme vassoio di compensato che si piegava sotto il peso di una montagna di aringhe tagliate in due. Dietro al vassoio veniva il sorvegliante di turno col suo bianco pellicciotto di montone rovesciato che scintillava come il sole. Le aringhe le distribuivano al mattino: mezza a testa, un giorno sì e un giorno no».