Varlam Salamov, I racconti della Kolyma, Adelphi 2000, 30 luglio 2001
Tra i detenuti della Kolyma, oltre ai molti "articoli 58", cioè condannati per vari reati politici (traditori della patria, attività controrivoluzionarie ecc
Tra i detenuti della Kolyma, oltre ai molti "articoli 58", cioè condannati per vari reati politici (traditori della patria, attività controrivoluzionarie ecc.), c’erano anche malavitosi. Le loro condizioni di vita erano molto meno dure, non dovevano lavorare, compivano angherie sui "politici" e li uccidevano impunemente. Il partito li considerava "amici del popolo".