Renzo Cianfanelli sul Corriere della Sera del 31/07/01 a pagina 15; Pietro Greco su L’Unit del 31/07/01 a pagina 9; Paola Bernardini su La Repubblica del 31/07/01 a pagina 13., 31 luglio 2001
Dal 30 luglio in Canada il consumo di marijuana è legale per i malati terminali di cancro o Aids con prognosi a un anno, per alcuni pazienti sofferenti per cause specifiche (per esempio sclerosi multipla) e alcuni malati cronici con patologie come l’artrite
Dal 30 luglio in Canada il consumo di marijuana è legale per i malati terminali di cancro o Aids con prognosi a un anno, per alcuni pazienti sofferenti per cause specifiche (per esempio sclerosi multipla) e alcuni malati cronici con patologie come l’artrite. Lo Stato canadese inoltre, per garantire la qualità della marijuana destinata a fini terapeutici, ne incoraggia la coltivazione, permettondola solo alle aziende che diano sufficienti garanzie di serietà. Il primo contratto alla società concessionaria, per un valore di tre milioni e mezzo di dollari (oltre 7 miliardi di lire) è stato già concluso: la coltivazione avverrà in una vecchia miniera di rame abbandonata, con i controlli necessari per reprimere gli abusi. La decisione del Canada di liberalizzare le droghe leggere per i malati arriva dietro una serie di battaglie legali. Il caso esemplare resta quello di Terence Parker, un 44enne malato di epilessia che ha dimostrato davanti al giudice che quattro spinelli al giorno riescono a controllare i suoi attacchi epilettici. Dopo di lui, altri 210 casi finirono nei tribunali.