Renzo Cianfanelli sul Corriere della Sera del 31/07/01 a pagina 12., 31 luglio 2001
I cani poliziotto dell’Fbi di solito sono pastori tedeschi importati dall’Europa, che entrano in azione equipaggiati con un massiccio corpetto corazzato antiproiettili di kevlar, sul quale spicca la scritta «Police»
I cani poliziotto dell’Fbi di solito sono pastori tedeschi importati dall’Europa, che entrano in azione equipaggiati con un massiccio corpetto corazzato antiproiettili di kevlar, sul quale spicca la scritta «Police». Sono animali d’assalto addestrati per attaccare e immobilizzare anche un criminale armato. Dotati di potentissime mascelle munite di denti rivestiti di capsule al titanio, capaci di esercitare sulla vittima una pressione fino a 150 chilogrammi per centimetro quadrato, i «poliziotti a quattro zampe» americani possono stritolare un avambraccio o un femore, e non si fanno spaventare neppure davanti alle esplosioni. Negli Stati Uniti numerose sono le proteste contro questi animali: per esempio un’organizzazione per i diritti civili alle minoranze ha citato in giudizio l’Fbi costringendola ad ammettere che spesso le unità cinofile vengono fatte intervenire senza necessità, in molti casi contro persone o appartenenti ad altre minoranze. Ma anche i movimenti per i diritti agli animali si ribellano: il cane poliziotto, secondo loro, rischia la vita non per sua scelta, ma perché dietro ha un uomo che lo sfrutta. La soluzione potrebbe essere data dalla tecnologia, infatti si sta pensando di sostituire ai cani poliziotto un adeguato numero di robot anti-crimine telecomandati.