Gian Carlo Fusco, "Le rose del ventennio", Sellerio 2000, 1 agosto 2001
Albania. Il 9 marzo 1941 Mussolini visitò il fronte albanese. Uniforme con la doppia greca, uose giallastre, scarpe ramponate degli alpini
Albania. Il 9 marzo 1941 Mussolini visitò il fronte albanese. Uniforme con la doppia greca, uose giallastre, scarpe ramponate degli alpini. Si fermò davanti all’Osservatorio con le gambe appena divaricate, salutò militarmente con la mano tesa, poi infilò i pollici nel cinturone e si guardò attorno. «Una voce, stridula e improvvisa, gridò "Saluto al duce!". La risposta seguì sparpagliata ed eterogenea. "A noi!" Il sergente Taglietti e il barbuto geniere Carlini vedevano bene ogni cosa, dalla finestrina del primo piano. Un minuto dopo il saluto, si levò dagli alpini una grande voce scandita e dialettale, la quale martellava insistentemente le seguenti, inattese parole: "Manda-a-spasso-el-Ciano; mandl’-via; büttal-fòra; dagli-feug; brüsa-el-Galiass; desgruppet d’el Ciano; mandal’-via...". Mussolini corrugò lievemente le sopracciglia, mentre attorno tutti stavano palesemente sulle spine. Ma quasi subito il duce allargò un sorriso e, piegandosi un poco dalla parte del generale Nasci, disse forte e marcatamente: "Finché i tuoi filibustieri sono così su di giri, è un affar serio per il greco!"».