Ignazio Silone, "Uscita di sicurezza" in Ignazio Silone, "Romanzi e saggi, volume II, 1945-1978", Mondadori, 1 agosto 2001
Meridionali. «Bisogna tener conto che la povertà economica delle province meridionali offriva scarse possibilità di sviluppo ai giovani che ogni anno a migliaia uscivano dalle scuole
Meridionali. «Bisogna tener conto che la povertà economica delle province meridionali offriva scarse possibilità di sviluppo ai giovani che ogni anno a migliaia uscivano dalle scuole. La sola nostra grande industria era allora l’impiego di Stato. Ciò non richiedeva eccezionali qualità d’intelligenza, ma docilità di carattere e conformismo politico. I giovani meridionali, cresciuti in un ambiente come quello, se avevano un minimo di fierezza e una qualche umana sensibilità, tendevano naturalmente all’anarchia e alla rivolta. L’accesso all’impiego di Stato comportava dunque per essi, ancora sulla soglia della gioventù, una rinunzia, una capitolazione, e la mortificazione dell’anima. Perciò si usava dire, ed era il vero fondamento della società meridionale: anarchici a vent’anni, conservatori a trenta».