1 agosto 2001
La carne in scatola. Quella bovina, la più diffusa, viene prima cotta in brodo e poi immersa in uno strato di gelatina
La carne in scatola. Quella bovina, la più diffusa, viene prima cotta in brodo e poi immersa in uno strato di gelatina. Nella maggior parte delle confezioni non viene specificato il taglio della carne: spesso si dà per scontato che si tratti del muscolo, ma solo le aziende più note lo specificano nell’etichetta. La parte è comunque privata del grasso, quindi il prodotto inscatolato risulta a basso contenuto calorico (in 100 g di prodotto ci sono circa 60 calorie, con un contenuto del 12% di proteine e meno del 2% di grassi). Un altro ingrediente della carne in scatola è la gelatina, ottenuta con brodo aromatizzato e trattata con gelificanti e addensanti. Come difendersi dal morbo della «mucca pazza»? Niente paura. I bovini utilizzati per la scatolette sono (o almeno dovrebbero essere) immuni dalla malattia: arrivano direttamente dall’Argentina, dove gli animali vengono allevati al pascolo (il dato, per le marche migliori, è sicuro).