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 2001  agosto 02 Giovedì calendario

Una mattina del 1926, lo scrittore Riccardo Bacchelli passò di fronte al Bagutta, ristorante milanese aperto nel 1924

Una mattina del 1926, lo scrittore Riccardo Bacchelli passò di fronte al Bagutta, ristorante milanese aperto nel 1924. Attratto dall’insegna vi si fermò a mangiare. Soddisfatto, vi condusse i suoi amici, che assieme a lui diventarono assidui clienti. Il piccolo locale aperto da Alberto Pepori da Galleno, frazione di Fucecchio, diventò il luogo di ritrovo di scrittori, pittori e giornalisti. Gli intellettuali decisero per gioco di multarsi fra loro: chi arrivava in ritardo o disertava la tavola pagava un’ammenda. Una sera Orio Vergani, giornalista, disse: "Va bene, io pago la mia multa, ma perché non mettiamo via questi soldi e destiniamo poi il gruzzolo a un fondo da destinarsi all’autore del libro che a noi piacerà di più?". Molti anni dopo, rievocando la fondazione del Premio (il primo d’Italia): "Tirammo fuori cento lire a testa. Il Bagutta nacque su un piatto di grossa porcellana, di quelli che si usano nelle trattorie e vengono considerati se non proprio infrangibili, difficili da scheggiarsi negli acquai. Adesso che è passato tanto tempo piacerebbe poter dire che è nato su un piattino di stagno di quelli che ai suonatori ambulanti servono per raccogliere le offerte. In quel piatto furono depositate mille e cento lire che costituirono il fondo iniziale, il primo peculio. Da allora per molti anni i baguttiani provvidero personalmente alla raccolta dei fondi". Un altro giornalista, Paolo Monelli: "Tra bicchieri pieni, mezzi vuoti, su un pezzo di carta da droghiere fu scritto il regolamento del primo premio letterario d’Italia. Dei giudici uno solo era astemio".