Stefano Lorenzetto, "Dimenticati", Gli specchi Marsilio 2000, 2 agosto 2001
Rossi Paolo. Goleador dei Mondiali di calcio ’82. A quei tempi i giornali lo definivano ”un modello unico che non può avere eredi”, ”un tesoro nazionale”, ”la meraviglia degli anni Ottanta”, ”il fidanzato d’Italia”, ”il centravanti più conteso”, ”un santo”, ”un idolo”,’un mito”, ”il ragazzo della porta accanto”, e così via
Rossi Paolo. Goleador dei Mondiali di calcio ’82. A quei tempi i giornali lo definivano ”un modello unico che non può avere eredi”, ”un tesoro nazionale”, ”la meraviglia degli anni Ottanta”, ”il fidanzato d’Italia”, ”il centravanti più conteso”, ”un santo”, ”un idolo”,’un mito”, ”il ragazzo della porta accanto”, e così via. Il primo stipendio, nel 1976, al Como: 800mila lire al mese. A fine campionato, con i soldi avanzati (2 milioni e 929mila lire), si comprò la prima auto, una A112. Alla Juve aveva uno stipendio di 75 milioni netti l’anno, con i premi partita arrivava a 200. Adesso il ragionier Paolo Rossi da Prato, calciatore in pensione di anni 31, abita in un residence di Vicenza, ha investito nell’edilizia, ha una ditta con un amico, guadagna dagli ottanta ai cento milioni l’anno (’dipende dal mercato immobiliare”). Sul suo conto corrente, una trentina di milioni. Per strada lo riconoscono ancora, fa una cinquantina di autografi al giorno, talvolta anche di più.