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 2001  agosto 03 Venerdì calendario

Le armature e le armi dei gladiatori infatti erano molte, e a ciascuna di esse corrispondeva un tipo diverso di combattimento

Le armature e le armi dei gladiatori infatti erano molte, e a ciascuna di esse corrispondeva un tipo diverso di combattimento. In base alle armi e armature di cui si servivano, dunque, i gladiatori avevano nomi diversi, e a partire da Augusto vennero divisi in vere e proprie ”classi”: tra le categorie più importanti i traci, i retiarii, i murmillones, gli oplomachi e gli essediari. Ma i combattimenti fra gladiatori non erano l’unico spettacolo offerto a chi si recava al Colosseo, o nei tanti anfiteratri sparsi nell’Impero. Il giorno all’anifiteatro era lungo e variato, ricco di divertimenti di genere diverso. Tra i diversi giochi che vi si alternavano, particolarmemente amate e spettacolari erano le venationes (cacce), in cui i cacciatori combattevano contro bestie esotiche e spesso ferocissime, importate dai paesi piu lontani: pantere, orsi, rinoceronti, elefanti, cervi, scimmie, giraffe, struzzi...Il numero di animali sterminato durante le ”cacce” era enorme: Cesare, si dice, sacrificò quattrocento leoni in un solo spettacolo, e durante il principato di Augusto ben 3.500 bestie perirono, nel corso di 26 venationes. Ma chi assisteva a questi spettacoli? Chi andava al Colosseo? O, prima della costuzione di questo, al Circo Massimo, dove si svolgevano i giochi? La risposta è semplice: tutti. Al Colosseo si poteva veramente incontrare tutta Roma, dall’imperatore al più derelitto tra i derelitti della città. Naturalmente, in zone diverse dell’anfiteatro, accuratamente divise tra loro. Le prime diciassette file erano riservate ai dignitari di corte, ai senatori, ai sacerdoti, insomma a quelli che contavano. Alle Vestali (le sacerdotesse di Vesta, tenute da un voto trentennale di castità, che occupavano un posto molto alto nella scala sociale) era riservata una seduta d’onore, di fronte al palco dell’imperatore.