3 agosto 2001
Dall’Africa all’Inghilterra, dalla Spagna alla Persia. Sono moltissimi i resti dei Colossei dell’impero romano sparsi in Europa e in Asia
Dall’Africa all’Inghilterra, dalla Spagna alla Persia. Sono moltissimi i resti dei Colossei dell’impero romano sparsi in Europa e in Asia. Alcuni intatti. Nonostante il nome greco, l’anfiteatro è una realizzazione tipicamente romana, la cui pianta risulterebbe composta dall’unione di due teatri disposti l’uno di fronte all’altro intorno ad un’arena ellittica. Sembra che questo tipo di edificio sia stato progettato in Campania nel II secolo a.C., e campani sono infatti i più antichi anfiteatri che si conoscano. Quello di Capua é il più grande anfiteatro italiano dopo il Colosseo. La città di Pozzuoli ne aveva addirittura due. Il secondo anfiteatro fu probabilmente costruito in epoca neroniana; deve essere stato in questo edificio che nel 66 d.C. si celebrarono i grandiosi giochi in onore di Tiridate, re dell’Armenia, ove vennero fatte combattere come gladiatrici anche delle donne etiopi. Roma fu tra le ultime città dell’impero a dotarsi di un anfiteatro permanente. I combattimenti nella capitale erano tenuti in edifici di legno che venivano smontati dopo ogni spettacolo. Il primo anfiteatro stabile a Roma fu costruito sotto Augusto, da Caio Statilio Tauro nel Campo Marzio. Dopo la sua distruzione nell’incendio del 64 d.C. Vespasiano progettò la costruzione del Colosseo, inaugurato da Tito nell’80. In alcuni anfiteatri, come Verona e Merida (Spagna), si conservano al centro dell’arena dei grossi bacini, ove si svolgevano giochi acquatici che prevedevano naumachie (scontri tra navi dove probabilmente si utilizzavano solo modellini), cacce di ippopotami e coccodrilli, e forse anche spettacoli con ballerine nude, contro i quali tuonarono gli scrittori cristiani.