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 2001  agosto 03 Venerdì calendario

Salomè le usava per danzare e sedurre. Nerone ogni tanto le spargeva nel suo giaciglio, così, per pura voluttà

Salomè le usava per danzare e sedurre. Nerone ogni tanto le spargeva nel suo giaciglio, così, per pura voluttà. Re Salomone la portava in fronte: e Cleopatra non esitò a sacrificarne una di enorme valore, sciogliendola in un bicchiere di aceto per conquistare Marco Antonio. Mille leggende con un comune denominatore: le perle. Amate fin dalla notte dei tempi, e insieme capaci, da sempre, di incuriosire gli scienziati. Fu il romano Plinio il vecchio, nel primo secolo dopo Cristo, a scrivere nella sua Naturalis historia: «Certamente vengono dal cielo: hanno maggiori relazioni con esso che con il mare». A migliaia di chilometri di distanza, nella stessa epoca, i cinesi pensavano curiosamente la medesima cosa: un’antica leggenda racconta, infatti, che nelle notti di luna piena le ostriche perlifere affioravano sul pelo dell’acqua per catturare le gocce di rugiada della notte e i tenui, pallidi raggi lunari. Non vengono dal cielo, questo oggi lo sappiamo: ma questa gemma un po’ misteriosa e intrigante non smette di affascinare. Anche perché nelle vetrine delle gioiellerie sono sempre più comuni le perle ”speciali”. Non solo, insomma, le normali perle bianche: ma anche altre con sfumature rosa, verdi, blu, persino nere. Che sta succedendo? «Sul mercato oggi ci sono perle dorate (le cosiddette gold) in mille sfumature, perle viola e rosa» dice Lisa Broggian, insieme al fratello Andrea distributore per l’Italia delle perle Mikimoto e di Compagnia delle Perle. « un gioco nato per le ragazze più giovani, ma che è stato subito apprezzato da tutti. Le perle sono sempre state un gioiello superclassico: così lo smitizziamo, e lo rendiamo più accessibile». Insomma: nel mondo delle perle sta cambiando tutto. A cominciare dal valore delle diverse sfumature. «Una graduatoria?» aggiunge Andrea Broggian «Dieci anni fa, su tre perle della stessa qualità, la più preziosa era la perla nera. Oggi un’ipotetica graduatoria vedrebbe al primo posto la gold, al secondo la bianca e solo al terzo la perla nera. diventata più comune».