La Macchina del Tempo, n. 8 agosto 2001, pag. 127-129, 8 agosto 2001
La prima rete di telefonia mobile, in Italia, nacque 28 anni fa, nel 1973. Si chiamava Rtmi, ovvero Radio Telefono Mobile Integrato
La prima rete di telefonia mobile, in Italia, nacque 28 anni fa, nel 1973. Si chiamava Rtmi, ovvero Radio Telefono Mobile Integrato. I pochi fortunati (e ricchi) possessori dovevano affrontare qualche complicazione per poter parlare con la persona desiderata. Non era possibile chiamare direttamente un abbonato, per esempio: era necessario un operatore. Il difetto più grave era, però, un altro: quando si passava da una cella all’altra la comunicazione si interrompeva. I radiotelefoni, poi, erano tanto pesanti da non poter essere portati con sé: il peso delle apparecchiature e delle batterie rendeva necessaria l’installazione in camion, autovetture, imbarcazioni. Il successo fu subito immediato: nelle due maggiori città italiane, Roma e Milano, il sistema divenne presto insufficiente. La richiesta di questo tipo di telefoni, infatti, fu subito maggiore del previsto. Ad ogni stazione mobile veniva assegnata una frequenza fissa e data la scarsità di frequenze, gli utenti non potevano essere molti. Il primo vero sistema trasportabile, nel mondo, fu l’Amps, o Advanced Mobile Phone Standard. Fu introdotto sul mercato per la prima volta nel 1979, a Chicago. I terminali erano trasportabili, era possibile la chiamata diretta e il passaggio da cella a cella. Ma l’Amps non era davvero portatile: occupava una valigetta. L’autonomia non superava le tre ore. Nel 1985 esordì in Italia un sistema simile: era l’Rtms, o Radio telephone mobile system. Era progettato per servire circa 40 mila utenti e durare fino al 1995, anno in cui si prevedeva di aderire al Gsm. Ma accadde qualcosa che gli esperti non avevano previsto: tutti volevano chiamare ”senza fili”. Il sistema Rtms entrò in crisi già nel 1988. Si decise allora di passare subito a un’altra tecnologia: nel 1990 venne attivato il sistema di telefonia mobile Etacs (in italiano: Sistema esteso di comunicazione ad accesso totale). Non è un cellulare digitale, non permette l’invio dei popolarissimi messaggi Sms, non consente il roaming internazionale, è facilmente clonabile. Ma nonostante questo, a dieci anni di distanza dalla nascita, ha ancora, nel nostro Paese, 3.200.000 utenti. Così la rete Etacs avrà ancora una lunga vita: cesserà di esistere solo nel 2008.