3 agosto 2001
Ma i difetti dell’Etacs erano comunque innegabili. E, secondo gli esperti, erano tanto gravi da poter condizionare lo sviluppo stesso della telefonia mobile
Ma i difetti dell’Etacs erano comunque innegabili. E, secondo gli esperti, erano tanto gravi da poter condizionare lo sviluppo stesso della telefonia mobile. La corsa verso lo standard Gsm prese allora una forte accelerazione. Il Gsm (Global System for Mobile Communication), a differenza dell’Etacs, era sicuro, potente, internazionale, digitale: la voce, infatti, non viene inviata così com’è, ma trasformata nel nostro cellulare in una sequenza di dati. Che vengono inviati, smistati nella giusta direzione, e poi tornano ad essere voce nel telefonino del ricevente. Il primo gestore Gsm, Oy Radiolinja Ab, nacque nel 1992 in Finlandia, patria della telefonia mobile. Alla fine dell’anno nel mondo c’erano già 13 gestori attivi in 7 aree. Nel 1994 venne lanciato il primo network Gsm in Sud Africa. Nello stesso anno fece il suo esordio anche in Italia, ormai alle prese con il collasso della rete analogica Etacs. Oggi i gestori di reti Gsm nel mondo sono 185. E tutti sono legati insieme da accordi di roaming internazionale (utilizzo della rete di un altro gestore nelle aree non coperte dalla propria rete). Il Gsm è il primo cellulare universale. Solo gli Usa resistono ancora a questo sforzo di mondializzazione. Ma cosa significa, effettivamente, digitale? Che non esistono più le centraline telefoniche tradizionali. Il cellulare oggi è un computer, che genera una sequenza di dati che viene poi trasferita al server dell’operatore telefonico: in pratica, una telefonata oggi è una comunicazione senza fili tra computer, che si scambiano lunghe file di dati. Diventa automatico, a questo punto, integrare sempre più Internet e telefonino. per questo che è nato, nel 1998, il Wap (Wireless Application Protocol): un sistema che tenta di rendere compatibili le pagine web con i piccolissimi schermi a cristalli liquidi dei telefoni cellulari. La maggioranza degli apparecchi di oggi può connettersi alla Rete con il sistema Wap ma gli utenti di questo servizio sono ancora molto pochi. La trasmissione, infatti, è lenta e i dati vengono scambiati alla stessa velocità (da tartaruga) di un modem casalingo di cinque anni fa. E la grafica, condizionata dal display limitatissimo dei telefonini, è davvero molto spartana. Le tariffe, ancora elevate, fanno il resto: navigare in Rete con il cellulare, insomma, non è una possibilità che affascina l’utente medio italiano.