3 agosto 2001
Una soluzione al grande problema delle lentezza? La cosiddetta generazione di mezzo, quella che gli esperti chiamano 2,5G: il Gprs, ovvero General Packet Radio Service
Una soluzione al grande problema delle lentezza? La cosiddetta generazione di mezzo, quella che gli esperti chiamano 2,5G: il Gprs, ovvero General Packet Radio Service. Gli apparecchi tecnicamente capaci di sfruttare questo standard sono già in vendita nei negozi, ma il sistema Gprs italiano è ancora in fase di sperimentazione: lo usano solo 300 fortunati tester nella zona di Milano. La situazione non è diversa nel resto d’Europa: in tutto il continente non c’è ancora, infatti, un gestore di telefonia cellulare che offra un abbonamento commerciale Gprs. Tecnicamente la nuova ”mezza generazione” di telefonini è un vero progresso. Perché è in grado di offrire connessioni senza fili, in voce e dati, a una velocità superiore a quella del più veloce dei modem tradizionali. Il sistema Gsm, in questi cellulari, è stato ottimizzato per inviare, invece di flussi continui di dati, una serie di ”pacchetti”: esattamente come già avviene per le connessioni Internet. La velocità teorica arriva a circa 171,2 Kbps, circa dieci volte quella dell’attuale connessione Gsm. Abbastanza per far dialogare pc e cellulare senza lentezze ed esitazioni. E per navigare in Rete con facilità e spese ridotte. Il punto dolente restano i tempi. Quando arriverà il nuovo cellulare? Nessuno sa rispondere. L’attivazione della rete Gprs era prevista per i primi mesi di quest’anno, ma i tempi non sono stati rispettati. E adesso la data dell’esordio si sta spostando in avanti. Forse dovremo attendere Natale: lanciare un nuovo servizio nel periodo in cui gli italiani sono più invogliati a cambiare modello di cellulare è quasi una garanzia di successo. Vedremo qualcosa, insomma, entro la fine dell’anno.