Giorgio Calcagno su La Stampa del 4/08/2001 a pagina 25., 4 agosto 2001
Una ricerca del linguista Enzo Caffarelli sui cognomi italiani rivela che Ciampi «deriva dalla voce dialettale toscana "ciampa" che sta per "tampa" (talvolta storta) e che si ritrova in verbi come inciampare o il meno comune ciampicare»
Una ricerca del linguista Enzo Caffarelli sui cognomi italiani rivela che Ciampi «deriva dalla voce dialettale toscana "ciampa" che sta per "tampa" (talvolta storta) e che si ritrova in verbi come inciampare o il meno comune ciampicare». Cossiga, nel dialetto logudorese parlato in provincia di Sassari, vuol dire Corsica, tanto che andrebbe letto con l’accento sulla o, Còssiga. Fassino e Fazio risalgono a Bonifacio, nome di otto papi, mentre Buttiglione in tutto il Sud significa "grosso recipiente di vetro", in vari dialetti "uomo tozzo e panciuto", in Sicilia "beone, ubriacone". Nel cognome Jervolino c’è annidato l’etimo "gerbo", cioè «terra dove nasce solo erba gramigna e, detto di persona, scorbutico, scontroso». All’origine del cognome Berlusconi, comasco, c’è «una radice germanica berl legata all’idea della luce da cui deriva anche l’italiano losco». Nei dialetti lombardi, il verbo sberluciar vuol dire sbirciare, il sostantivo sberlucion «che guarda torto». Il cognome del presidente del Consiglio, sintetizza il linguista, «si colloca dunque nella lunga serie di soprannomi relativi a difetti della vista: Borgnia, Cecati, Dell’Orbo, Guercini, Occhionero e via dicendo».