6 agosto 2001
Cattaneo Silvia, di anni 26, bella, slanciata, occhi verdi, capelli biondi e lunghi. Originaria di Arese (Milano), studentessa d’architettura a Milano, tre esami alla laurea, amministrava uno studio di progettazione ed era attaccatissima al padre Cattaneo Roberto, di anni 58, imprenditore e segretario del Ccd di Arese
Cattaneo Silvia, di anni 26, bella, slanciata, occhi verdi, capelli biondi e lunghi. Originaria di Arese (Milano), studentessa d’architettura a Milano, tre esami alla laurea, amministrava uno studio di progettazione ed era attaccatissima al padre Cattaneo Roberto, di anni 58, imprenditore e segretario del Ccd di Arese. Un anno e mezzo fa aveva preso a far l’amore con Bruni Carlo, di anni 54, facoltoso farmacista di Santa Maria della Versa, Pavia, due figli, tre ex mogli, un agriturismo fondato con l’ultima, Maria Lorena. Costui, ex campione di ”Colpo Grosso”, molte donne e molte sere passate per locali, l’abitudine a trovarsi a Salsomaggiore per ogni finale di Miss Italia, s’era perdutamente invaghito della Cattaneo: foto di lei infilate nella specchiera, lettere d’amore custodite nella cassaforte. A febbraio lei s’era stufata e un mese fa l’aveva lasciato definitivamente. Mercoledì mattina accettò di rivederlo. Allegra, abbronzata, da poco tornata da una vacanza a Porto Cervo coi genitori, uscì di casa con la sua Y 10 dicendo che andava al Politecnico. Intorno alle 12, vestito e scarpe rosse, si presentò all’albergo di lusso dov’erano soliti incontrarsi. Lui, pantaloni grigi e camicia azzurra, giunse con la sua Mercedes 500-s grigia. Pranzarono nel ristorante dell’hotel, presero una camera e si chiusero dentro. La Cattaneo fece il test di gravidanza, risultò incinta. A quel punto il Bruni, forse perché lei s’ostinava a troncare la storia, le sparò due proiettili in testa. Subito dopo, col suo cellulare, telefonò al padre della Cattaneo, disse ”qui tutto è finito” e s’ammazzò. Intorno alle 20 e 30, poiché la coppia non scendeva a mangiare la cena che aveva prenotato, un cameriere salì fino al dodicesimo piano e vide il sangue che filtrava da sotto la porta. Sul tavolo della stanza, tamponi per il test di gravidanza, busta con profumi, patente, carta d’identità, due mazzi di chiavi e tre biglietti scritti dal Bruni (uno solo leggibile in cui chiedeva d’esser cremato). Intorno alle 16 di mercoledì 1, nella stanza 1204 dell’Hotel Palace, cinque stelle, non lontano dalla stazione centrale, Milano.