6 agosto 2001
Lugli Massimo, di anni 40, brillante e solare imprenditore modenese, sposato, due figlie. Proprietario della fabbrica meccanica ”Fiori” fondata nel dopoguerra dal nonno, 45 dipendenti, 24 miliardi di fatturato, ex vicepresidente nazionale dei giovani industriali di Confindustria, un anno fa era stato sconfitto per quattro voti all’elezione per la presidenza
Lugli Massimo, di anni 40, brillante e solare imprenditore modenese, sposato, due figlie. Proprietario della fabbrica meccanica ”Fiori” fondata nel dopoguerra dal nonno, 45 dipendenti, 24 miliardi di fatturato, ex vicepresidente nazionale dei giovani industriali di Confindustria, un anno fa era stato sconfitto per quattro voti all’elezione per la presidenza. Da tempo aveva spedito a ottanta amici gli inviti per la festa dei suoi quarant’anni (’Un giro di boa”), senza dire a nessuno dove si sarebbe svolta. Martedì sera costoro si recarono nel luogo indicato dal biglietto, l’entrata della fabbrica ”Fiori”. Da lì un pullman li portò a Venezia, dove li attendeva il galeone ”Jolly Roger”, preso in affitto a Jesolo. Sopra, il Lugli vestito da filibustiere: i capelli neri tinti di biondo per l’occasione, pantaloni e casacca bianchi, benda sull’occhio, una bandana a disposizione per ogni invitato. Passarono la serata a navigagare per i canali, buffet freddo, champagne, orchestrali vestiti da pirati, torta alla frutta senza candeline. All’alba, dopo esser tornato a Modena in pullman con moglie e amici, il Lugli si recò tutto solo nella sua fabbrica e s’appese a un macchinario con una corda di cotone.